martedì 19 gennaio 2016

Recensione del romanzo " LA MAMMA DEL SOLE " di Andrea Vitali.


Buonasera librai,

ora che le presentazioni sono state fatte, passo subito alla mia prima recensione del blog.

 

Buona lettura!

 

Paura vera.


La paura dei bambini.

Infatti aveva sei anni ed era estate.

Agosto, un sole che ammazzava i cani.

Da un quarto d’ora picchiava i piedi per terra, frignava, voleva uscire, andare a giocare per le strade di Siliqua. Per giunta stava disturbando anche gli altri che, dopo il pranzo, erano saliti nelle stanze di sopra per schiacciare un pisolino.

Allora zia Ninna aveva smesso di lavare i piatti, gli si era avvicinata, s’era ingobbita, gli aveva parlato all’orecchio.

<< C’è la mamma del sole fuori. >>

L’alito di zia Ninna sapeva di brodo di pecora, il tono della sua voce di mistero. Gli era sembrata una strega. Aveva incassato la testa tra le spalle. Non aveva osato chiedere come fosse fatta la mamma del sole, cosa facesse di tanto cattivo. Gli era passata, però, la voglia di uscire.

E s’era arreso al consiglio di zia Ninna, tentando di sonnecchiare, come, ronfando della grossa, stavano facendo tutti gli altri “.

Così inizia il romanzo d'amore dello scrittore italiano Andrea Vitali intitolato “ LA MAMMA DEL SOLE“, edito da Garzanti libri nel 2010.

Siamo sulle rive del lago di Como. La torbida estate del 1933 è scossa da due misteri, sui quali indagano i carabinieri del luogo, capitanati dal maresciallo maggiore Ernesto Maccadò, al cui fianco ci sono, ad aiutarlo, l’appuntato Misfatti, il brigadiere Mannu e il carabiniere Milagra: uno è quello relativo alla scomparsa di un’anziana ospite del Pio Ospizio San Generoso di Gravedona, allontanatasi dalla casa di riposa e svanita nel nulla senza lasciare traccia di sé, e l’altro quello che vede protagonista la concittadina Velia Berilli, madre di quattordici figli, la cui inspiegabile “notorietà” interessa tanto Il Partito e la Prefettura.

A questi due misteri da risolvere si aggiunge, inoltre, un banale intoppo interno alla caserma, quale la rottura del vetro di una finestra, che sembra non trovare soluzione e la cui riparazione appare quasi impossibile.

Quella raccontata da Vitali, vuole essere una storia divertente e commovente allo stesso tempo. L’autore ha creato personaggi in carne e ossa, le cui avventure egli racconta con uno stile realistico e, allo stesso tempo, fantasioso.

Attraverso queste piccole storie di vita, che animano la quotidianità dei protagonisti, l’autore narra la storia dell’Italia più vera, quella a cavallo tra le due guerre mondiali, l’Italia che inizia ad assaporare i primi “bocconi” di modernità, pur tuttavia mantenendo salde le radici nei ritmi e nelle consuetudini proprie del passato.

 

Questa, in linea generale, è la trama di questo romanzo all’italiana. Perché ho deciso di leggerlo? Forse, per lo stesso motivo che, nella maggior parte dei casi, che spinge il lettore a leggere il romanzo di un autore che non si conosce: la curiosità che suscita la lettura della trama.

Così è stato per me con “ La mamma del sole”. Avevo voglia di leggere qualche romanzo di autori italiani, essendo io una divoratrice di libri prevalentemente di derivazione straniera, sono incappata in Andrea Vitali e in questo suo romanzo, ne ho letto la trama e mi sono convinta a leggerlo.

Purtroppo, mi duole dirlo, ma come romanzo non mi è piaciuto per niente. Trovo che il titolo e la spiegazione che viene data dell’espressione “mamma del sole” non c’entri assolutamente nulla con la storia raccontata.

La prima domanda che mi sono posta durante la lettura è stata “Ok, ma cosa c’entra la mamma del sole con tutto il resto? “. Ne viene, si, spiegato il significato, ma brevemente e poi la cosa finisce lì.

Oltre a questo, ho trovato la lettura in sé difficile, lenta e noiosa, e parliamo di un libro di sole 286 pagine. Avevo la sensazione di non andare mai avanti e di essere sempre ferma alla stessa pagina.

Trovo che, la storia in sé, non abbia senso, mi è sembrata sconclusionata, senza un filo logico. Ho fatto fatica a capire come mai Velia Berilli fosse così “famosa” in paese, quale fosse il motivo per cui l’anziana signora in viaggio sulla motonave Nibbio avesse necessità di incontrare il parroco del paese. Insomma, un insieme di concetti e situazioni prese a caso, buttate in un calderone e mescolate alla rinfusa.

Sicuramente “ La mamma del sole “ non mi ha invogliata a leggere altri romanzi di Andrea Vitali, ma questo è un mio parere personale, dettato dai miei gusti in fatto di libri. Personalmente, non consiglierei di leggerlo ma, da un punto di vista più “professionale” e distaccato mi sento di dire:      “ Provate a leggerlo e datemi il vostro parere. Magari qualcuno mi dirà che lo trova bellissimo”.

 

Valentina Nazio.

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