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giovedì 11 giugno 2020

La città di Ottone di S.A. Chakraborty | Review party|

Ciao lettori erranti,
questo oggi vi parlo di La città di Ottone di S.A. Chakraborty, primo volume della trilogia " The Daevabad Trilogy", pubblicato in Italia, grazie alla Mondadori, il  16 Giugno. Pronti a farvi trascinare in un viaggio pieno di colpi di scena e affascinante?



La città di Ottone
The Daecabad Trilogy #1
S.A. Chakraborty
Fantasy
Mondadori

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.



RECENSIONE


Nahri è una ladra, una truffatrice che si occupa di faccende delicate, inoltre, è in grado di guarire le persone, vive al  Cairo, dove bada a sé stessa e può contare sulle proprie forze, poiché non ha nessuno e vive fra le strade del Cairo.
 Per poter vivere, Nahri si occupa delle cerimonie, dove truffa le persone che si rivolgono a lei,  durante una cerimonia, Nahri  evoca, con una canzone, un guerriero jinn, il cui nome è Darayavahoush e- Afshin, Dara.
Fin dall' immediato, Dara capisce che Nahri è una ragazza speciale, l' ultima dei Nahid, l' ultima della sua gente, e che a Daevabad, hanno bisogno di lei. 
Costretta a fuggire dal Cairo, Dara e Nahri, intraprendono un viaggio verso Est, attraverso sabbie, oasi e fiumi, verso la città di Ottone, Daevabad, dove vivono i jinn e i shafit.
  Nella città di Ottone, vive Ali, un principe djinn e secondo figlio del Re di Daevabad, si allena per essere il qaid, proteggere il fratello maggiore e futuro erede al trono, Munthadir.
 Proprio nella città di Ottone, Ali e Nahri si incontrano...

 Con la città di ottone mi sono addentrata fra le pagine di questa storia e incontro vari personaggi, tra cui quelli principali,  Dara, Ali
Nahri, tre personaggi interessanti, intriganti, stupendi e ben strutturati che riescono ad attirare l' interesse del lettore e far vivere un viaggio incantevole e indimenticabile. Ma, vado controcorrente, fra i tre quello che mi colpisce di più è Dana, un personaggio complicato, complesso come pochi. 
Dana è un daeva, (jinn) un essere di fuoco, con un passato difficile alle spalle, ha commesso azioni terribili. Dana è conosciuto  come " Flagello di Qui-zi", un soprannome, datogli per la sua storia sanguinaria e tormentata.


" Siamo esseri dotati di anima come gli uomini, 
ma fummo creati dal fuoco, 
non con la terra', rispose accigliato.


 
    Alizayd al Qahtani, Ali, è un nobile jinn purosangue di origini tribali miste. Ali ha un indole buona e altruista, dolce. 


   
Nahri è una ragazza di venti anni,  non conosce le sue origini, né la sua famiglia. Ma, Nahri possiede un potere, quello di curare se stessa e gli altri, inoltre, può percepire le malattie, un dono e un potere che vorrebbero tutti. E' una protagonista che ho adorato fin da subito, non crede alla magia né alle leggende, eppure si ritrova a credere a tutto ciò. E' intelligente, scaltra e determinata. Un personaggio che sono sicura vi conquisterà!


Le particolarità di questa storia sono proprio la città di Ottone, Daevabad,  e l' ambientazione.
Daevadab è una città imponente, maestosa, circondata da alte mura, insormontabili, di ottone che la racchiudono,  proteggendola. 
In questa città abitano i jinn e i shafit, ma tra di loro i rapporti sono un po' tesi. 
 Daevabad, il luogo in cui Anahid, costruì  il suo palazzo e da cui governarono i suoi discendenti, fino al momento in cui non furono rovesciati.
Inoltre, fra le pagine de La città di ottone si incontrano diversi esseri magici, creature magiche, con le loro peculiarità e poteri magici, che richiamano i quattro elementi: fuoco, acqua, aria e terra. 


Ad attirare la mia attenzione sono stati i Peri, bellissimi uccelli, metà uccello e metà uomini, ed i Marid, esseri che vivono nell' acque, dei
fiumi o delle oasi.


La scrittura di Chahraborty attrae il lettore in modo irresistibile e con ammirazione, nella  storia di Ali, Dana e Nahri, in un viaggio incredibile e pieno di creature magiche, rare e uniche, buone e cattive. 
La storia segue due filoni narrativi, ossia Ali e Nahri, in prima persona, questa scelta narrativa che apprezzo molto, poiché  permette, al lettore, di vivere in prima persona la storia di Ali, Nahri e Dana e di, conseguenza, conoscere le sfaccettature dei personaggi.




 
Per prima cosa sono stata colpita dalla trama e poi dalla copertina, anche l' occhio vuole la sua parte e di questo " proverbio" la CE tiene conto, attira l' attenzione del lettore.


 La città di Ottone è una storia che inizia in modo lento, piano, dove la scrittrice introduce la protagonista e si sofferma sui dettagli minuziosamente, questo puó risultare un pò pesante, ma superata la metà del libro la scrittrice dà il meglio di se con colpi di scena incredibili e una " scomparsa"  che lascia senza parole, ma soprattutto il cuore a pezzi.

La città di ottone è un viaggio di parole dall' atmosfere arabe, magiche e affascinanti, in un Egitto del XVIII secolo, complesso da seguire, ma intrigante come pochi viaggio sanno essere.
Una lettura ricca di fascino arabo, dalle atmosfere suggestive,  con  esseri magici e un ambientazione sorprendente e incantevole. 
   


La città di Ottone è un libro che ho divorato in poche giornate, un buon libro, che catalizza il lettore fino alla fine. Quella che troverete in questo libro, è una storia originale piena di fascino, intrigante, brillante e complessa, ma imperdibile. 
 Un libro magico, dove ogni pagina è pregna di magia, leggende e atmosfere arabe e con accenni storici, con una guerra mai spenta,
dove avvertirete la sabbia del deserto, volerete su un tappeto volante, vi innamorate di questo libro, ma dovete attendere qualche altro giorno, il 16 Giugno, per leggere questa MERAVIGLIA.


    Per Solimano, non vedo l' ora di leggere il prossimo capitolo.




Le storie migliori 
hanno sempre un
 nocciolo di verità.

Graziella

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