Recensione Niente di buono di Stevie J. Cole | Review Tour |

 Buongiorno anime di carta,

Oggi vi parlo di 

Niente di buono 

(Dayton #2)

by Stevie J. Cole 

Lui era il re scapestrato del liceo di Dayton. Io ero la cinica principessa esule dal mio regno. Eravamo in guerra. È iniziato tutto con una bugia e una sveltina andata nel verso sbagliato. Sebbene sapessi che dal mio incontro con Bellamy West, l’affascinante ragazzaccio della nostra piccola città, non sarebbe venuto niente di buono, non mi ero aspettata che gettasse benzina sul fuoco della mia vita incasinata. Per poi andarsene con un ghigno sexy e lasciarmi lì a bruciare.

E quanto bruciavo…

Lui mi ha fatta licenziare.

Io l’ho fatto arrestare.

Eravamo nemici, e poi non più. Un tocco di troppo e mi sono trovata a bramare ogni sua parola perversa.

Ogni sporca promessa.

Bellamy West non era niente di buono, e io volevo essere cattiva.

Al diavolo il Principe Azzurro. Ho scritto la mia storia d’amore con il cattivo.

E per questo ho pagato un prezzo salato. 

Recensione

«Tu sei il mio cavaliere con l’armatura di seconda mano.»

«No, piccola. Io sono il cattivo che vuole farsi la principessa.»

«Io? Oh, no, io sono la regina malvagia.»

Niente di buono è il mio primo incontro con questo duo di scrittrici, a me sconosciute, ma che grazie a " Niente di buono " mi conquistano con una storia piena di rudezza, ma anche alchimia e dove basta una miccia per accendere un fuoco pieno di passione, difficile da controllare.

Ma di cosa parla " Niente di buono"?

Dopo aver copiato un compito, in una prestigiosa scuola privata, Drew come punizione,  viene mandata a Dayton. E suo padre è così arrabbiato che le fa trovare anche un lavoro in un drive-thru, in modo che può" pagare " le tasse molto costose che aveva pagato per la scuola privata. Drew ricca e arrivare a Dayton è un vero e proprio shock. Lì, non solo le persone non fanno parte del loro ambiente sociale, ma sono anche pericolose, perché sono cresciute per sopravvivere in questo ambiente ostile. 

Ma il libro in realtà inizia, con Drew e un ragazzo che pomiciano all'interno di un furgone, che in seguito scopre essere Bellamy, il più grande ragazzaccio della scuola.

Anche se Drew vuole far passare l'appuntamento per qualcosa di subdolo, le loro strade si incrociano di nuovo quando un malinteso fa pensare a Bellamy che Drew venda droga, e così diventa la sua concorrente. E decide di impartire una " lezione" a Drew : facendola licenziare dal drive-thru... Tra Drew e Bellamy inizia una "guerra " che innesca un susseguirsi di brutti e pesanti eventi che portano entrambi a vendicarsi l' una dell' altro...

Attraverso le loro parole il duo di scrittrici mette nero su bianco la storia delle loro anime di carta: Drew e Bellamy, due anime di carta ben costruite, esplosive, vendicative e ribelle, piene di passione. Bellamy è un ragazzaccio, un cattivo ragazzo, che sussurra parole piccanti, ma ha un lato gentile e un cuore dolce. 

L' anima di inchiostro di Drew è un mix fra forza, impertinenza,  e determinazione che la rendono ai miei occhi un' eroina perfetta per Bellamy, perché insieme sono una coppia esplosiva, focosa e passionale.

Tutte le anime di carta create  dal duo sono unici, unici nel loro genere e sono esilaranti, si scrivo proprio di Hendrix, un ragazzaccio che non vedo l'ora di conoscere.

Per quando riguarda la scrittura combinata delle due autrici è molto scorrevole, piccante e un po' sarcastica, che si riscontra in qualche personaggio, inoltre è lineare e intrecciata al punto giusto, e ciò crea una storia esplosiva, un " enemies to lovers " incredibile, con i fiocchi, perché le anime di carta che creano prima si odiano, si tengono testa testa e si dichiarano guerra, sempre, ma pagina dopo pagina imparano ad amarsi, profondamente.

In due giorni leggo " Niente di buono" e dopo che giro l' ultima pagina virtuale del libro, mi mancano già queste anime di carta. Penso che questo libro sia perfetti, perché ci sono molti dialoghi e anche le descrizioni scorrono molto velocemente. È impossibile smettere di leggerlo, se non nel momento in cui arrivo alla fine.

Graziella