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A diciotto anni, Dandelion Meadows avrebbe dovuto iniziare il college e vivere nuove esperienze, ma una tragica sparatoria ha cambiato tutto. Ora, in una nuova città, vive con suo fratello, tormentata da incubi e isolata dal mondo. I muri che ha costruito intorno a sé sembrano insormontabili.
Quando viene obbligata a incontrare il consulente scolastico, Lachlan Taylor, l’ultima cosa che si aspetta è di trovare in lui qualcuno capace di scalfire la sua corazza. Anche Lachlan è un uomo segnato dal passato, ma Dani rappresenta una sfida unica. Le loro sedute si trasformano presto in incontri carichi di emozioni intense e pericolose.
Il loro legame è proibito, ma irresistibile. In un gioco di attrazione e rischio, Dani e Lachlan devono decidere se il loro amore vale il pericolo di distruggere tutto ciò che resta di loro stessi.
Recensione
Leggere Sweet Dandelion di Micalea Smeltzer è come attraversare una tempesta silenziosa. Mi immergo tra le sue pagine e sento ogni emozione sulla pelle, ogni crepa nell’anima dei protagonisti, ogni battito mancato nel loro legame proibito. Questo non è solo un romance, non è solo una storia di attrazione proibita: è un viaggio nel dolore, nella guarigione, nella scoperta di sé attraverso l’altro. È il racconto di due anime spezzate che si trovano in un momento in cui non dovrebbero, ma che, nonostante tutto, non riescono a restare lontane.
Dandelion Meadows è un nome che sembra uscito da una favola, ma la sua vita è tutto tranne che incantata. Ha diciotto anni e il futuro davanti a sé, ma quel futuro è stato infranto nel modo più brutale possibile. Una sparatoria a scuola. La morte che si insinua tra i corridoi, che prende vite, che lascia sopravvissuti a raccogliere i pezzi di ciò che era. Dani è una di loro. Il trauma non è solo nei ricordi, è nelle ossa, nel respiro spezzato, negli incubi che la perseguitano ogni notte. Non si sente più viva, non sa più cosa significhi essere semplicemente una ragazza. È intrappolata nel limbo tra il passato e un presente che non riesce ad abbracciare.
Quando si trasferisce in una nuova città per vivere con suo fratello, la scuola diventa un luogo in cui esistere, non vivere. Cammina per i corridoi senza davvero esserci, cerca di non attirare l’attenzione, ma non può sfuggire all’obbligo di parlare con il consulente scolastico. È qui che entra in scena Lachlan Taylor.
Lachlan è l’uomo che non dovrebbe desiderare, quello che dovrebbe aiutarla a trovare la strada giusta, non essere quella strada. Lui ha una storia che lo tormenta, delle cicatrici che non mostra a nessuno. È serio, composto, incredibilmente attento a ciò che dice e a come lo dice. Ma con Dani tutto cambia. Lei lo provoca, lo sfida, lo porta a guardare oltre i ruoli che dovrebbero separarli. Ciò che inizia come un rapporto professionale si trasforma in qualcosa di più profondo, più pericoloso. Le loro sedute si riempiono di tensione, di sguardi che parlano più delle parole, di silenzi carichi di un desiderio che nessuno dei due vuole ammettere.
Il loro rapporto è proibito in ogni senso possibile. Lui è un uomo adulto, il suo consulente. Lei è una studentessa che sta cercando di rimettere insieme i pezzi di sé. Ma il cuore non segue le regole, e ogni incontro li porta sempre più vicini al punto di non ritorno. Lachlan è il primo a vederla davvero, il primo a non trattarla come una sopravvissuta fragile, ma come una persona intera, con desideri, paure, sogni. E Dani è la prima a scuotere le sue certezze, a fargli desiderare qualcosa che non ha mai nemmeno pensato di volere.
Lachlan è un personaggio complesso, un uomo che lotta contro se stesso in ogni momento. Sa che ciò che prova è sbagliato, che rischia tutto. Ma non riesce a starne fuori. Non riesce a restare solo il consulente, solo l’adulto responsabile. È questa lotta interiore a renderlo così reale, così umano. E Dani, con la sua fragilità e la sua forza incredibile, è il perfetto specchio di lui. Non è solo una vittima, non è solo una ragazza segnata dal dolore. È una giovane donna che vuole riprendere il controllo della sua vita, che lotta contro le ombre che la soffocano, che impara a desiderare di nuovo.
Micalea Smeltzer scrive con una delicatezza disarmante. Il suo stile è intimo, evocativo, quasi poetico. Ogni parola è scelta con cura, ogni dialogo è carico di significato. Non ci sono eccessi, non ci sono forzature: solo emozioni crude, reali, intense. La narrazione in prima persona ci porta dentro la mente di Dani, facendoci sentire ogni suo pensiero, ogni suo dubbio, ogni battito accelerato quando è con Lachlan.
Ma Sweet Dandelion non è solo una storia d’amore proibito. È un romanzo sulla guarigione, sul dolore che si insinua nella vita e su come si possa imparare a conviverci senza farsi sopraffare. È un libro che parla di sopravvissuti, di perdita, di speranza. E soprattutto, è un libro che esplora i limiti tra ciò che è giusto e ciò che è inevitabile.
Quando chiudo il libro, sento un vuoto nello stomaco, un nodo in gola. Questa storia mi lascia addosso emozioni difficili da descrivere, mi fa riflettere su quanto sia sottile la linea tra giusto e sbagliato, su quanto l’amore possa nascere nei luoghi più inaspettati, su come le persone giuste possano incontrarsi nei momenti sbagliati.
E alla fine, l’unica cosa che so con certezza è che Sweet Dandelion mi resterà dentro a lungo.
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