giovedì 15 settembre 2016

Un certo tipo di tristezza di Sara Gavioli Recensione

Hello Booksellers,
oggi voglio parlarvi di Un certo tipo di tristezza di Sara Gavioli, si tratta di un romanzo di formazione, molto particolare, ricco di spunti su cui riflettere... Andiamo a scoprire insieme cosa ne penso, ma primo vi lascio i dettagli annessi.








Titolo: Un certo tipo di tristezza
Autrice: Sara Gavioli
Casa editrice: Inspired Digital Publishing
Data pubblicazione: 24 Febbraio 2016
Genere: Romance







Convinta che il mondo lì fuori la rifiuti, Anna decide di chiudersi in una tana fatta di incertezze e fragilità. Un giorno, però, un'opportunità inaspettata la trascina in quello che impara a considerare il suo ambiente naturale: una casa isolata in montagna, con accanto un paesino in cui ogni persona ha una storia.
Sarà in particolare una di queste storie, sigillata fra le pagine di vecchi diari ingialliti, che la porterà ad interrompere la sua staticità, le sue incessanti riflessioni ed i suoi dubbi ed incertezze, spronandola a reagire per cominciare, finalmente, a camminare con le proprie gambe.




Se dici di essere strana, visto che è il modo in cui ti definiscono,
 la gente risponde che lo siamo tutti.
Bugiardi.

Anna, ha trent' anni, si è laureata e da quel momento si è  rinchiusa in una fortezza fatta di insicurezze e fragilità, poiché è convinta che il mondo reale non conosca il suo vero valore e per questo la rifiuta. Dopo, la laurea si è lasciata trasportare dalla vita, non ha un lavoro, eppure lascia che la vita le scorra fra le mani, senza far nulla, si lascia trasportare dall' esistenza...  Tutto cambia, quando riceve una telefonata di lavoro, quando si presenta al colloquio, le viene proposto di fare da  custode a una casa per tre mesi, in montagna con vicino un piccolo paese...

Volevo solo essere lasciata in pace, 
volevo che non pretendessero qualcosa da me. 
Volevo tornare nella mia piccola prigione, 
a lamentarmi di quanto nessuno vedesse il mio valore.

In quella casa, Anna,  trova il suo primo e vero lavoro, viene accolta dalla nipote della defunta proprietaria della casa, e proprio lei le racconta la storia della proprietaria.
Una volta lasciata da sola, può dedicarsi alla casa e proprio in una cassa in vimini Anna, curiosa, l' apre e piena di diari tutti ricoperte da  stampe sbiadite di vegetazione, sono i diari appartenuti alla defunta proprietaria... Diari scritti con calligrafia fitta, con disegni che ricoprivano interi fogli, Anna inizia a leggere e a lasciarsi trasportare da quei vecchi diari dalle pagini ingiallite... Ma in quella cassa di vimini, in fondo  a tutto, vi è una chiave, che apre la stanza della proprietaria scomparsa...
Fin quando leggendo una storia in particolare, Anna mette da parte i suoi dubbi, le sue incertezze fino a vivere sul serio...


Quando ho iniziato  a leggere questo libro, non sapevo che sarebbe stata una lettura in grado di suscitarmi proprio, un certo tipo di tristezza e non comprendevo il motivo, poiché già dalle prime pagine questo libro mi ha suscitato un po' di malinconia, per Anna che si era chiusa nel suo mondo, per la proprietaria della casa e per la sua storia... Proprio Anna, come ho già detto, grazie a una storia in particolare, finalmente riesce a trovare il suo posto nel mondo. Anna, che ha il timore di non essere abbastanza per le persone, Anna che non ha mai lavorato, Anna che è semplicemente una ragazza odierna che non riesce a trovare un lavoro che le addicesse.


Gli annunci di lavoro scorrevano sullo schermo, ma erano tutti falsi. Non c'era niente per me. Non volevo vendere roba porta a porta, non avevo intenzione di fare l'animatrice. Era inutile. La società era un cubo blindato e nero, che mi limitavo a guardare con disapprovazione.

Un certo tipo di tristezza, titolo molto particolare e adatto al libro, con una cover stupenda, a mio avviso, rende l' idea del luogo dove Anna, trascorre i suoi tre mesi da custode. Grazie al suo stile, la Gavioli, fluido e scorrevole, il libro si legge velocemente, in poche ore ( tre ore ), ovvero l' ho letteralmente divorato, ti lascia una mole  di riflessioni su cui riflettere...
Inoltre, grazie alla protagonista, Anna, cosi reale e vera, rappresenta i giovani odierna...
Quando ho terminato il libro, volevo che la storia continuasse per scoprire cosa riservava la vita ad Anna, ma ahimè il libro e terminato troppo velocemente, mea culpa che l' ho divorato in poche ore, si legge molto facilmente e in modo scorrevole... Un certo tipo di tristezza
è una lettura che mi ha catturato fin dalle prime pagine.
Tutto sommato, Un certo tipo di tristezza è un libro che consiglio di leggere a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di diverso, che non ha nulla a che fare con le solite storie mielose, questo è il libro adatto a voi.
Spero, in un futuro, di leggere ancora qualcosa di quest' autrice talentuosa.


A presto,
Ella la libraia sempre in ritardo




 Apprendista Libraia








3 commenti:

  1. è interessante già dal titolo, se poi rispecchia così bene la storia ancor di più

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    Risposte
    1. Ciao Chiara, grazie per il commento =), titolo più che adatto ;) e rispecchia a fondo la storia =)!
      Ella

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  2. Interessante sia la trama, il titolo... Insomma TUTTO e la recensione invoglia a leggerlo =)!

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