Buon pomeriggio Readers,
questo oggi vi lascio la recensione di La casa delle farfalle di Silvia Montemurro, edito dalla Rizzoli con cui partecipo al Review Party, siete pronti a scoprire cosa ne penso?
LA CASA DELLE FARFALLE
Silvia Montemurro
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 29 Maggio 2018
Trama: Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli...
Ci sono poche storie che mi colpiscono realmente, profondamente, mi entrano nel cuore e nell' animo per non uscirne più, mi tengono incollate alle pagine del libro, senza nessuna difficoltà o timore; perché le storie belle sono poche e sono in grado di tenerti compagnia anche a distanza di giorni, dal temine della lettura, questo mi è successo con La casa delle Farfalle.
La vita di Anita va in frantumi a causa di un evento tragico, ha lasciato il suo lavoro come insegnante di Biologia a Colonia, dove viveva insieme al suo compagno, Hans, per ritornare a Ossuccio, l' unico luogo dove può ripartire da zero, in particolar modo, nella casa della nonna Lucrezia, la casa delle Farfalle, dove ogni rumore e mobile hanno la sua essenza, ma è nella camera delle Farfalle, dove la sua amata nonna Lucrezia le catalogava, proprio qui Anita, rivede la scatola rossa, quella scatola che la nonna non le ha mai permesso di aprire, al suo interno c'è una fotografia...
Anita inizia a leggere il diario segreto di Lucrezia, dove sua nonna racconta la sua storia d' amore con Will, un ufficiale Tedesco, quando nel 1943, la Casa delle Farfalle era occupata dagli ufficiali Tedeschi e tra le pagine di quel diario, c'è il passato di Lucrezia, mentre questo ultima si occupa di Yu Kari, mentre l' amore con Will e destinato ad essere ostacolato dalla guerra.
Ad Anita tocca il compito di riportare al suo splendore originale il Farfallario della sua adorata Nonna, perché da quando è morta il Farfallario non esiste più dimenticato, chiuso a chiave, e riportarlo in vita con le piante più adatte alle farfalle, per nutrirle e per far avvenire la trasformazione, da crisalide a farfalla, insieme a Yoko e a Filippo, suo padre, mentre Anita inizia la sua trasformazione da crisalide a farfalla e trovare finalmente il suo posto più adatto...
Quando ho scoperto che la Montemurro avrebbe pubblicato un nuovo libro ho iniziato a saltare per la felicità.
Ho conosciuto la sua penna e il suo stile grazie al suo libro di debutto, Cercami nel vento, un libro che ho adorato alla follia, ma in questo libro la Montemurro ha fatto un salto di qualità. Ha narrato la storia con delicatezza, ricca di misteri da svelare e ha tessuto le vicende con maestria e ogni singola storia, mistero e sentimenti è collegato tra di loro, proprio come un puzzle perfetto, dove il lettore non può far altro che assistere a questa storia e farsi trascinare in questo viaggio di carta.
La penna dell' autrice narra una storia di tre generazioni di donne e della loro famiglia, unite dai misteri e dalla Casa delle Farfalle, con uno stile leggero, delicato, la storia scorre veloce, proprio come un battito d' ali una farfalla, in grado di provocare un uragano dall' altra parte del mondo e provocare mille emozioni nel lettore.
Ho adorato ogni singola pagina, le protagoniste e le loro storie, perché la Montemurro affronta più di tre storie, quella di Lucrezia, Margherita e Anita, ma anche quella di Yu Kari, Cho e Yoko, tutte unite tra di loro, , dal loro passato e misteri, come se il destino le abbia legate tra di loro: Lucrezia con Yu Kari, Margherita con Cho e infine, Anita con Yoko, un cerchio destinato a chiudersi con queste ultime due, quando si incontrano per la prima volta, mentre Anita passeggia vicino alla riva del lago, il primo giorno quando è ritornata ad Ossuccio, mentre una bambina cantava e nessuno delle due immaginava il legame che le unisce, del loro passato che unisce le loro famiglie.
Ciò che mi piace delle storie della Montemurro è: in ogni storia mi tiene incollata alle pagine, senza farmi accorgere del tempo o delle ore che trascorro insieme ai suoi personaggi, personaggi caratterizzati e delineati fin dalle prime pagine, personaggi in grado di farmi adorare questa storia, sempre di più.
La Montemurro sa il fatto suo, sa scrivere e lo fa con maestria e con leggerezza, tiene incollata alle pagine della storia con misteri e leggende, tra cui quelle delle Farfalle bianche, tra cui, quella che mi ha colpita di più ovvero, le anime dei nostri cari ritornano sotto forma di farfalle, per venirci a trovare.
Insomma, la Montemurro ha fatto strike con questo libro e in ogni storia che leggo, sono sempre più convinta che la Montemurro ci potrà riservare altre storie importanti e indimenticabili.
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Di seguito il calendario di questo Review Tour:
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LA CASA DELLE FARFALLE
Silvia Montemurro
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 29 Maggio 2018
Trama: Anita ha trent'anni e insegna biologia all'Università di Colonia. Non ama gli aerei e soffre di vertigini, ma non saprebbe spiegarne il motivo. Quando la sua vita viene sconvolta da un tragico evento, in crisi lascia Hans, il suo compagno, per tornare nei luoghi dov'è cresciuta - in treno naturalmente. Lì, sul lago di Como, è decisa a ritrovare se stessa. Mentre passeggia cullata dallo sciabordio delle onde, incontra una bambina dai tratti giapponesi e dalla voce meravigliosa. Si chiama Yoko e, proprio come lei, è segnata da una ferita difficile da rimarginare. Presto Anita, leggendo il diario della nonna Lucrezia, scoprirà di essere legata a Yoko da una storia rimasta sepolta per anni, che unisce le loro famiglie. Tutto ha origine nel 1943, quando la casa di Lucrezia, la villa delle Farfalle, viene occupata da alcuni ufficiali tedeschi. Tra lei e Will, uno degli ufficiali, nasce un sentimento dirompente, ma la guerra sembra ostacolarli...
Recensione
La vita di una farfalla è breve. Il suo battito d'ali si consuma in pochi giorni. Ma quegli attimi d' amore rimangono impressi come piccoli istanti di felicità, nel cuore di chi resta.
Ci sono poche storie che mi colpiscono realmente, profondamente, mi entrano nel cuore e nell' animo per non uscirne più, mi tengono incollate alle pagine del libro, senza nessuna difficoltà o timore; perché le storie belle sono poche e sono in grado di tenerti compagnia anche a distanza di giorni, dal temine della lettura, questo mi è successo con La casa delle Farfalle.
La vita di Anita va in frantumi a causa di un evento tragico, ha lasciato il suo lavoro come insegnante di Biologia a Colonia, dove viveva insieme al suo compagno, Hans, per ritornare a Ossuccio, l' unico luogo dove può ripartire da zero, in particolar modo, nella casa della nonna Lucrezia, la casa delle Farfalle, dove ogni rumore e mobile hanno la sua essenza, ma è nella camera delle Farfalle, dove la sua amata nonna Lucrezia le catalogava, proprio qui Anita, rivede la scatola rossa, quella scatola che la nonna non le ha mai permesso di aprire, al suo interno c'è una fotografia...
Anita inizia a leggere il diario segreto di Lucrezia, dove sua nonna racconta la sua storia d' amore con Will, un ufficiale Tedesco, quando nel 1943, la Casa delle Farfalle era occupata dagli ufficiali Tedeschi e tra le pagine di quel diario, c'è il passato di Lucrezia, mentre questo ultima si occupa di Yu Kari, mentre l' amore con Will e destinato ad essere ostacolato dalla guerra.
Ad Anita tocca il compito di riportare al suo splendore originale il Farfallario della sua adorata Nonna, perché da quando è morta il Farfallario non esiste più dimenticato, chiuso a chiave, e riportarlo in vita con le piante più adatte alle farfalle, per nutrirle e per far avvenire la trasformazione, da crisalide a farfalla, insieme a Yoko e a Filippo, suo padre, mentre Anita inizia la sua trasformazione da crisalide a farfalla e trovare finalmente il suo posto più adatto...
Sarai una farfalla bellissima, dolce e delicata. Il tuo volo sarà breve, ma intenso.
Toccherai la terra solo una volta, per generare la vita.
Come fanno le farfalle.
E soffrirai, quando dovrai lasciare la crisalide.
Come facciamo tutti.
Come facciamo tutti.
Quando ho scoperto che la Montemurro avrebbe pubblicato un nuovo libro ho iniziato a saltare per la felicità.
Ho conosciuto la sua penna e il suo stile grazie al suo libro di debutto, Cercami nel vento, un libro che ho adorato alla follia, ma in questo libro la Montemurro ha fatto un salto di qualità. Ha narrato la storia con delicatezza, ricca di misteri da svelare e ha tessuto le vicende con maestria e ogni singola storia, mistero e sentimenti è collegato tra di loro, proprio come un puzzle perfetto, dove il lettore non può far altro che assistere a questa storia e farsi trascinare in questo viaggio di carta.
La penna dell' autrice narra una storia di tre generazioni di donne e della loro famiglia, unite dai misteri e dalla Casa delle Farfalle, con uno stile leggero, delicato, la storia scorre veloce, proprio come un battito d' ali una farfalla, in grado di provocare un uragano dall' altra parte del mondo e provocare mille emozioni nel lettore.
Ho adorato ogni singola pagina, le protagoniste e le loro storie, perché la Montemurro affronta più di tre storie, quella di Lucrezia, Margherita e Anita, ma anche quella di Yu Kari, Cho e Yoko, tutte unite tra di loro, , dal loro passato e misteri, come se il destino le abbia legate tra di loro: Lucrezia con Yu Kari, Margherita con Cho e infine, Anita con Yoko, un cerchio destinato a chiudersi con queste ultime due, quando si incontrano per la prima volta, mentre Anita passeggia vicino alla riva del lago, il primo giorno quando è ritornata ad Ossuccio, mentre una bambina cantava e nessuno delle due immaginava il legame che le unisce, del loro passato che unisce le loro famiglie.
Ciò che mi piace delle storie della Montemurro è: in ogni storia mi tiene incollata alle pagine, senza farmi accorgere del tempo o delle ore che trascorro insieme ai suoi personaggi, personaggi caratterizzati e delineati fin dalle prime pagine, personaggi in grado di farmi adorare questa storia, sempre di più.
La Montemurro sa il fatto suo, sa scrivere e lo fa con maestria e con leggerezza, tiene incollata alle pagine della storia con misteri e leggende, tra cui quelle delle Farfalle bianche, tra cui, quella che mi ha colpita di più ovvero, le anime dei nostri cari ritornano sotto forma di farfalle, per venirci a trovare.
Insomma, la Montemurro ha fatto strike con questo libro e in ogni storia che leggo, sono sempre più convinta che la Montemurro ci potrà riservare altre storie importanti e indimenticabili.
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Di seguito il calendario di questo Review Tour:
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Anch'io l'avevo adocchiato, e possiedo pure l'ebook... A questo punto penso ci farò un pensierino ☺
RispondiEliminaPs: nel mio blog c'è in corso un Giveway di compleanno. Ti lascio il link, nel caso sei interessata ☺
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