Buon pomeriggio lettori di libri,
Finché non aprirai quel libro
Michiko Aoyama
Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: «Che cosa cerca?». Sembra una domanda banale, ma non lo è. Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte. Così, sa consigliare il libro capace di cambiarle la vita. Perché in fondo, come dice Borges, «il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini». È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryō, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo. Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso; e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità. Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano la nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre e scorgere il raggio di sole che filtra dalle nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.
Recensione
Penso che a volte il libro giusto arrivi proprio quando si ha il bisogno. Questo è il caso per me con Finché non aprirai quel libro. Il libro raccoglie un insieme di storie che a prima vista sembrano slegate ma che si intrecciano magicamente man mano che va avanti la storia personale di ciascuno dei protagonisti.
I personaggio che nascono dalla penna della scrittrice sono tutti ben definiti, ma c'è un personaggio che spicca su di tutti. Questo personaggio è la signora Komachi; un personaggio pieno di positività che dispensa consigli e incoraggia tutti coloro che visitano la sua libreria in cerca di un libro.
Nel corso della storia, i personaggi del libro mi mostrano che non c'è fine all'illusione. Ognuno di loro ha i propri sogni e progetti e, nonostante affrontano ostacoli e dubbi, non smettono mai di credere in se stessi e nelle proprie capacità
Una scrittura, quella della scrittrice, leggera e piacevole che mi accompagna attraverso titoli, biblioteche, momenti e sogni altrui, che sicuramente trovo simili ai miei.
Sono di fronte ad un libro di cinque racconti di circa 50/60 pagine ciascuno con due componenti comuni: l'ambientazione come una biblioteca di quartiere e la bibliotecaria che con la domanda "Che cosa cerca" e un libro specifico per ognuno di loro, aiuta i personaggi a ritrovare se stessi, a vedere ciò che non vedono ancora e a scoprire un nuovo percorso che forse non considerano ancora.
Il libro mi insegna che la vita è come un treno di stati d'animo, come una collana di perle. Ogni esperienza che si vive, ogni decisione che si prende, dimostra che ognuno è capace di superare qualsiasi ostacolo e che ogni passo che fa ci avvicina un po' di più ai propri sogni.
Secondo me, questo libro è un inno a come i libri giochino un ruolo molto importante nella mia a vita, al punto che il modo in cui li leggo ha un impatto diretto sulla vita che vivo e sulle connessioni che stabilisco con le persone che mi circondano.
Una lettura leggera magnificamente scritta che porta solo pace, serenità e, in casi particolari, una nuova visione della vita di cui hai più che mai bisogno. Se i libri occupano uno spazio speciale nella tua vita, quest'opera fa per te.
Graziella
Non sono un'appassionata di libro a tema giappone ma le raccolte di racconti soprattutto se brevi non mi dispiacciono affatto e mi sa che questo libro potrebbe essere adatto anche a me! sono contenta che ti sia piaicuto,.
RispondiEliminafatico un po' di solito con gli autori orientali, ma i racconti chissà
RispondiEliminaA me non era piaciuto molto, l'avevo trovato la brutta copia di "finché il caffè è caldo" con la variante biblioteca al posto del bar.
RispondiEliminaPerò mi è piaciuto tanto quello che ci hai trovato tu all'interno e il modo in cui lo hai spiegato nella recensione