Buongiorno lettori,
questo oggi vi lascio la recensione di Sperando che il mondo mi chiami di Mariafrancesca Venturo, edito dalla Longanesi. Questo è il primo libro della scrittrice, nonché quello di esordio, prima di lasciarvi alla recensione vi lascio qualche info:
Titolo: Sperando che il mondo mi chiami
Autrice: Mariafrancesca Venturo
Casa editrice: Longanesi
Genere: Narrativa
Trama: Carolina Altieri ogni mattina si sveglia all’alba per andare al lavoro. Indossa abiti impeccabili, esce di casa, sale su un autobus e accende il cellulare sperando che una scuola la chiami. Carolina fa il mestiere più bello del mondo, ma è ancora, e non sa per quanto, una maestra supplente, costretta a vivere alla giornata senza poter mai coniugare i verbi al futuro, né per sé né per i suoi allievi. Attraverso ore che scorrono in un continuo presente, scandito solo dalle visite a una tenerissima nonna e dall’amore travolgente e imperfetto per Erasmo, Carolina racconta il rocambolesco mondo della scuola, popolato da pendolari speranzosi e segretarie svogliate, e la sua passione per i bambini, che tra sorrisi impetuosi, inaspettate verità e abbracci improvvisi riescono sempre a sorprenderla e a insegnarle qualcosa.
E sarà proprio questa passione a costringerla a imprimere una svolta alla sua vita eternamente sospesa e a cambiarle il destino.
Sperando che il mondo mi chiami è un romanzo poetico ed emozionante sul sapere affrontare le mille sfide inattese che la vita ci offre.
E sarà proprio questa passione a costringerla a imprimere una svolta alla sua vita eternamente sospesa e a cambiarle il destino.
Sperando che il mondo mi chiami è un romanzo poetico ed emozionante sul sapere affrontare le mille sfide inattese che la vita ci offre.
RECENSIONE
Il tempo della maestra Carolina è scandito da minuti, ore, vive alla giornata e ogni giorno compie i medesimi gesti. Carolina non ha progetti a lungo termine, né programmi, perché il suo lavoro non le permette di programmare la giornata, perché è sempre in attesa di una telefonata.
La mattina si alza presto, si veste, esce di casa e prende un bus e vaga per il centro di Roma con una chitarra, una borsa piena di libri e altri oggetti, Carolina conosce ogni singolo angolo e persona, e con il telefono in mano attende, con speranza, una chiamata da parte di una segreteria per una supplenza, perché Carolina, a ventotto anni, è una supplente.
Ogni supplenza significa sono libera, disponile, conoscere nuovi bambini, i loro nomi e sogni, iniziare un percorso con loro, instaurare un rapporto di fiducia con loro, ma non affezionarsi troppo, perché ogni separazione è come un addio, tanti libri iniziati e non conclusi, progetti iniziati e mai terminati e molto altro ancora, tutto questo per un punteggio da ottenere entro un anno, ogni punto, ottenuto è un passo avanti nella graduatoria, accumulare punti è un po' come arrivare al traguardo, quello di un lavoro stabile.
Cosi, la vita di Carolina si svolge tra supplenze, corse per prendere qualche bus per arrivare alla scuola di turno, di contratti da rinnovare ogni mese, una relazione a distanza con Erasmo, un insegnante milanese conosciuto qualche anno prima, ma per fortuna che ci sono sua nonna Fortunata, anche essa insegnante in pensione, i suoi due migliori amici, Titti e Francesco, anche loro insegnanti alla ricerca di un "posto fisso", un incontro con un' alunna, Sara, e un preside di nome Violoni danno una piccola scossa alla vita di Carolina… Perché per la supplente Altieri è arrivato il tempo d' iniziare a coniugare i verbi al futuro.
Quella che racconta la Venturo è una storia reale, attuale e odierna.
Carolina è la versione di carta di molte persone reali, vere, è una supplente e ogni mattina si alza e compie una routine giornaliera: entra in classe, le solite frasi di conoscenza, ascoltare i sogni e i desideri dei suoi alunni temporanei, il lettore assiste alla vita precaria di Carolina e tra le pagine di Sperando che il mondo mi chiami si ha lo spaccato di una vita precaria, terribilmente, attuale in questo momento, perché è una storia reale, ma scritta su carta.
Carolina è una protagonista genuina, è semplice entrare in sintonia con lei e nel corso della storia cresce, matura e sempre pronta a ricoprire una sostituzione all' ultimo momento, fare l' insegnante è nel suo sangue, perché i suoi genitori, la sua adorata nonna, hanno in comune, il medesimo lavoro, l' insegnamento.
Carolina ogni giorno conosce nuovi bambini e tra i suoi alunni quella che spicca di più è Sara. Seduta a un banco vicino alla finestra, Sara guarda sempre fuori, non ha contatti con gli altri, perché Sara è sola, chiusa in se stessa, a causa della sua famiglia distrutta.
La Venturo ha uno stile accattivante, poetico, anche se all' inizio l'ho trovato un po' prolisso, per me, ma pian piano mi ha incuriosito e mi ha permesso di conoscere un mondosconosciuto, estraneo, la vita del precario e attraverso la protagonista e le sue peripezie si può capire quanti sacrifici, gioie e molto altro ancora, c'è dietro a tutto ciò.
Sperando che il mondo mi chiami, nonostante le sue quattrocento e oltre pagine, è una storia che si legge in poco tempo, mantiene alta l' attenzione per tutta la lettura grazie alla penna della scrittrice, "alla realtà che mette su carta," un esordio promosso quasi pienamente che mi ha conquistato capitolo dopo capitolo.
Sperando che il mondo mi chiami è un esordio ben riuscito e che attira l' attenzione del lettore, già dal titolo, in sintonia con la storia della protagonista e consiglio la lettura a chi vuol comprendere cosa c' è dietro la vita di un precario, in questo caso dietro a quella di Carolina.
Ella
La mattina si alza presto, si veste, esce di casa e prende un bus e vaga per il centro di Roma con una chitarra, una borsa piena di libri e altri oggetti, Carolina conosce ogni singolo angolo e persona, e con il telefono in mano attende, con speranza, una chiamata da parte di una segreteria per una supplenza, perché Carolina, a ventotto anni, è una supplente.
Ogni supplenza significa sono libera, disponile, conoscere nuovi bambini, i loro nomi e sogni, iniziare un percorso con loro, instaurare un rapporto di fiducia con loro, ma non affezionarsi troppo, perché ogni separazione è come un addio, tanti libri iniziati e non conclusi, progetti iniziati e mai terminati e molto altro ancora, tutto questo per un punteggio da ottenere entro un anno, ogni punto, ottenuto è un passo avanti nella graduatoria, accumulare punti è un po' come arrivare al traguardo, quello di un lavoro stabile.
Cosi, la vita di Carolina si svolge tra supplenze, corse per prendere qualche bus per arrivare alla scuola di turno, di contratti da rinnovare ogni mese, una relazione a distanza con Erasmo, un insegnante milanese conosciuto qualche anno prima, ma per fortuna che ci sono sua nonna Fortunata, anche essa insegnante in pensione, i suoi due migliori amici, Titti e Francesco, anche loro insegnanti alla ricerca di un "posto fisso", un incontro con un' alunna, Sara, e un preside di nome Violoni danno una piccola scossa alla vita di Carolina… Perché per la supplente Altieri è arrivato il tempo d' iniziare a coniugare i verbi al futuro.
Quella che racconta la Venturo è una storia reale, attuale e odierna.
Carolina è la versione di carta di molte persone reali, vere, è una supplente e ogni mattina si alza e compie una routine giornaliera: entra in classe, le solite frasi di conoscenza, ascoltare i sogni e i desideri dei suoi alunni temporanei, il lettore assiste alla vita precaria di Carolina e tra le pagine di Sperando che il mondo mi chiami si ha lo spaccato di una vita precaria, terribilmente, attuale in questo momento, perché è una storia reale, ma scritta su carta.
Carolina è una protagonista genuina, è semplice entrare in sintonia con lei e nel corso della storia cresce, matura e sempre pronta a ricoprire una sostituzione all' ultimo momento, fare l' insegnante è nel suo sangue, perché i suoi genitori, la sua adorata nonna, hanno in comune, il medesimo lavoro, l' insegnamento.
Carolina ogni giorno conosce nuovi bambini e tra i suoi alunni quella che spicca di più è Sara. Seduta a un banco vicino alla finestra, Sara guarda sempre fuori, non ha contatti con gli altri, perché Sara è sola, chiusa in se stessa, a causa della sua famiglia distrutta.
La Venturo ha uno stile accattivante, poetico, anche se all' inizio l'ho trovato un po' prolisso, per me, ma pian piano mi ha incuriosito e mi ha permesso di conoscere un mondosconosciuto, estraneo, la vita del precario e attraverso la protagonista e le sue peripezie si può capire quanti sacrifici, gioie e molto altro ancora, c'è dietro a tutto ciò.
Sperando che il mondo mi chiami, nonostante le sue quattrocento e oltre pagine, è una storia che si legge in poco tempo, mantiene alta l' attenzione per tutta la lettura grazie alla penna della scrittrice, "alla realtà che mette su carta," un esordio promosso quasi pienamente che mi ha conquistato capitolo dopo capitolo.
Sperando che il mondo mi chiami è un esordio ben riuscito e che attira l' attenzione del lettore, già dal titolo, in sintonia con la storia della protagonista e consiglio la lettura a chi vuol comprendere cosa c' è dietro la vita di un precario, in questo caso dietro a quella di Carolina.
Ella
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