sabato 30 settembre 2023

Recensione La cattedrale di sabbia di Leonardo Patrignani

 Buongiorno lettori di libri,

Oggi vi lascio in compagnia di



La cattedrale di sabbia

Leonardo Patrignani



LA MILANO DEL 2045 è una metropoli ipertecnologica, in cui le realtà virtuali e aumentate operano una costante distorsione del mondo e dell'identità delle persone. Stefano Valeri è un brillante neuroscienziato e ricercatore per Engram, azienda all'avanguardia nel campo delle interfacce neurali. La moglie Arianna Molinari, stimata neuropsicologa, lavora a stretto contatto con il suo dipartimento. Fino al giorno dell'attentato.


Da quando, quattro anni prima, Arianna è rimasta vittima di un attacco terroristico nel corso di un importante convegno scientifico, l'uomo vive infatti come un relitto umano, rintanato nella sua solitudine.


Ma quando scopre che il suo ricordo del momento in cui la moglie ha perso la vita è inattendibile, Stefano non ha alternativa: deve uscire allo scoperto e rimettere insieme i pezzi di un passato carico di enigmi e traumi irrisolti.


Come sono andate davvero le cose? Su quale genere di anomalie della memoria stava indagando Arianna e chi poteva avere interesse a fermarla? Soprattutto, cosa sta per succedere nel mondo, se nessuno può più fidarsi dei propri ricordi?


Recensione


Lo confesso non ho letto nulla di Leonardo Patrignani, eppure eccomi qui a leggere " La cattedrale di sabbia" il mio primo incontro letterario con questo autore, la sua penna e una sua storia. Un primo incontro letterario, per quando mi riguarda, molto coinvolgente, intrigante e straordinario, che mi conquista fin dalle prime parole di " La cattedrale di sabbia". 


Nella città dell' Ambrosiana dell' anno 2045 la realtà virtuale è aumentata, si ha una distorsione costante della realtà e della propria persona.

 Stefano è un neuroscienziato e ricercatore di prim’ordine  per Engram, culla delle ricerche sul cervello e la memoria ed è  sposato con Arianna, una neuropsicologa.

 L' esistenza di Stefano è sconvolta dalla morte della moglie in un attentato, da quel momento in poi Stefano si chiude nella sua più totale solitudine, allontanandosi dalla figlia.

 Ma, un giorno a Stefano iniziano a sorgere i primi dubbi sui suoi ricordi sulla morte di Arianna...  

I ricordi possono essere modificati?  Ma soprattutto le persone possono continuare a fidarsi dei propri ricordi?


⏳Leonardo Patrignani punta i fari sull' anima di carta di Stefano, un eroe di inchiostro che pagina dopo pagina si ritrova ad affrontare i propri ricordi, ad uscire dalla propria bolla di solitudine e a rimettere al proprio posto ogni tassello del passato; tutto ciò porta l' eroe di carta creato dallo scrittore ad avvicinarsi alla figlia.

⌛ Stefano è un' anima straordinaria, al tal punto che lo posso paragonare a un essere umano in tutto,  a partire dalla sua solitudine, alle sue ferite, al suo allontanarsi dalle persone, alla sua sofferenza, tutte fasi che nel corso dell' esistenza di una persona reale trascorre, per eventuali eventi tragici o per altri motivi.


⌛Patrignani con il suo " La cattedrale di sabbia" spinge il lettore a porsi qualche domanda, tra cui " se qualcuno manomettesse la nostra memoria o i nostri ricordi, come reagiremo  "? 


Quella che crea lo scrittore in " la cattedrale di sabbia " è una storia intrigante, pregna di quesiti che si pone il lettore durante il viaggio cartario di questo libro straordinario.


Come scrivo qualche riga più sopra, questo è il mio primo incontro letterario con 

Ciò che ricordiamo definisce i contorni della nostra vita, è una cattedrale eretta sin dal giorno della nostra nascita e tutti noi la riteniamo più che solida, perché in caso contrario ci sentiremmo perduti nel vasto labirinto delle identità.

In questo volume vi presenterò una serie di casi clinici di cui mi sono occupato in prima persona, storie vere di persone comuni utili a comprendere che l'impalcatura a sostegno delle nostre esistenze è spesso una struttura fragile, precaria, facilmente attaccabile. Benvenuti nella Cattedrale di sabbia”


Buona lettura,

Graziella 

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