lunedì 4 gennaio 2021

La casa che mi porta via di Sophie Anderson Recensione

 Buongiorno anime librose,

il libro di cui vi voglio parlare oggi è La casa che mi porta via di Sophie Anderson, un libro per ragazzi che consiglio tanto. Vi lascio la scheda del libro e poi alla recensione:







La casa che mi porta via

Sophie Anderson

Middle Grade

Rizzoli

Marinka ha dodici anni e la cosa che vuole di più al mondo è trovare un amico. Un amico vero, in carne e ossa, umano. Ma non è facile farsi degli amici se si è nipoti di Baba Yaga e si vive con lei in una casa con zampe di gallina che si sposta in continuazione. La nonna di Marinka, infatti, è una Guardiana dei Cancelli che accompagna le persone nell'aldilà e anche lei è destinata a seguire le sue orme. Ma si deve per forza obbedire al destino che qualcun altro ci ha assegnato? Marinka non sopporta più la solitudine in cui è costretta a vivere e quando conosce una ragazza della sua età, forse l'amica che cercava, rompe tutte le regole. Non immagina certo le conseguenze! Una storia intensa tra Anna dai capelli rossi e La sposa cadavere, con una protagonista coraggiosa che, a forza di scavalcare gli "steccati" imposti dalle circostanze, riesce a costruirsi una vita tutta sua..

Recensione La casa che mi porta via 

Marinka è una bambina speciale di dodici anni, vive insieme alla nonna, una Baba Yaga; in una peculiare casa con due zampe di gallina, capace di spostarsi, senza preavviso,  quando vuole lei. La nonna di Marinka è una Guardiana dei Cancelli, accompagna le anime dei  morti nell' altro mondo, e ogni sera Marinka aiuta la nonna Baba ad accogliere i morti e a fargli attraversare il Cancello.  
Marinka, in un  futuro prossimo è destinata a ricoprire lo stesso ruolo della nonna, ma Marinka non vuole seguire le orme della nonna né accettare il suo destino di Baba Yaga, né  accompagnare i morti nell' aldilà.
 Marinka vuole incontrare una persona reale, con cui relazionarsi e parlare, e  visitare il mondo al di là dello steccato composto da ossa e teschi che mantiene le persone vive lontano dalla casa con le zampe di gallina... Un giorno Marinka mentre ripara lo steccato, incontra Benjamin... 

Be’ a volte ci si sente soli pure a scuola, anche se sei in mezzo agli altri». «Come è possibile sentirsi soli in mezzo agli altri?» «Be’, magari non sono così tuoi amici, o non ti capiscono.» Ripenso alle notti passate ad accompagnare i morti, e a come a volte mi sento sola anche in mezzo a loro. Ho sempre pensato che mi succedesse perché loro sono morti e io viva. Non credevo che ci si potesse sentire così tra i vivi.

 Con La casa che mi porta via la Anderson punta i riflettori su Marinka, una giovane eroina di carta e inchiostro che sa arrivare al cuore del lettore, fin dal principio. L' eroina che ci presenta la scrittrice vuole essere in grado di prendere il controllo della sua vita, quindi non vuole seguire un destino già scritto da qualcuno altro, del suo futuro e avere una vita con persone vive, in carne e ossa. Questo è quello che desidera Marinka, fa i conti con la sua vita e con molti eventi e coglie il meglio da ogni situazione e dalla sua vita.

 Nel corso della sua storia, Marinka si rivela un' eroina coraggiosa, cocciuta, determinata e, come già scritto un po' più sopra, paurosa per il suo futuro già scelto da qualcuno altro. Pagina dopo pagina, il personaggio di Marinka cresce, affronta molte


situazioni difficili e, alla fine, comprende ciò che desidera per se stessa.

 Marinka è una compagna di viaggio incredibile e facile trovare un' empatia con questo personaggio, ma anche  con la sua voglia di libertà e il senso di solitudine che da anni è sua compagna di vita. Chi a dodici anni non si è sentito solo o essere libero di fare le proprie scelte o scrivere il proprio destino? Intorno a questa protagonista, ruotano altri personaggi Jack, Benjamin e Baba Yaga, una signora molto anziana ma adorabile, dolce e che nutre un profondo affetto per Marinka. Quindi, in questo middle grade la figura della Baba Yaga, non è cattiva né mangiatrice di bambini, ma bensì una figura più " positiva"  che celebra la vita dei morti, prima che essi attraversino il Cancello.



Lo stile della Anderson è coinvolgente, semplice e immediato fin dalle prime parole, quando ci presenta una casa speciale,  con due zampe di gallina,  in grado di spostarsi quando vuole, vive di una vita propria e si prende cura di chi l' abita.

La mia casa ha le zampe di gallina. Due o tre volte l'anno, senza il minimo preavviso, si alza e nel cuore della notte se ne va dal luogo in cui abitiamo. A volte cammina per centinaia di chilometri, altre per migliaia, ma il punto in cui si ferma è sempre uguale: isolato, tetro, ai margini della civiltà.


  Questo libro, almeno per me, è una " chicca librosa"  in grado di far commuovere, di travolgere il lettore, proprio come un fiume in piena, e di lasciare molti insegnamenti a chi legge " La casa che mi porta via". Personalmente, questo libro mi insegna che la vita é piena di gioie e di felicità, ma anche di tanti momenti dolorosi e scelte difficili, ma anche a celebrare la vita dei morti e, ancora, il destino è tutto da scrivere dalla sottoscritta. E, per finire, le possibilità sono tantissime e infinite, proprio come le stelle. 

Tiro le somme, la casa che mi porta via è un libro che tratta temi importanti e un po' cupi e li tratta in modo  intenso ed emozionante. Credo  che " la casa che mi porta via" abbia molti insegnamenti da dare al giovane lettore,  ma anche agli adulti che, a  volte, si lamentano solo dei dolori e non pensano alle gioie della vita!


Graziella 

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